Fuga fisheriana

La coda del pavone in volo, l'esempio classico di un ornamento che si assume essere una fuga fisheriana.

La fuga fisheriana o selezione incontrollata è un meccanismo di selezione sessuale proposto dal biologo matematico Ronald Fisher all'inizio del XX secolo, per spiegare l'evoluzione di ornamenti maschili esagerati con una scelta femminile persistente e diretta.[1][2][3] Un esempio è il piumaggio colorato ed elaborato del pavone rispetto al piumaggio relativamente modesto della pavona; i costosi ornamenti, in particolare la coda estremamente lunga dell'uccello, sembrano incompatibili con la selezione naturale. Si può postulare che la fuga fisheriana includa tratti fenotipici sessualmente dimorfici come il comportamento espresso da entrambi i sessi.

Il dimorfismo sessuale estremo e apparentemente disadattivo rappresentò un paradosso per i biologi evoluzionisti dal tempo di Charles Darwin fino alla sintesi moderna. Darwin tentò di risolvere il paradosso assumendo basi genetiche sia per la preferenza che per l'ornamento e suppose un "senso estetico" negli animali superiori, che portava a una potente selezione di entrambe le caratteristiche nelle generazioni successive.[3] Fisher sviluppò ulteriormente la teoria assumendo una correlazione genetica tra la preferenza e l'ornamento, secondo la quale inizialmente l'ornamento segnalava una maggiore idoneità potenziale (la probabilità di lasciare più discendenti), quindi la preferenza per l'ornamento aveva un vantaggio selettivo. Successivamente, se abbastanza forte, la preferenza femminile per l'ornamentazione esagerata nella selezione del compagno potrebbe essere sufficiente a sminuire la selezione naturale anche quando l'ornamento è diventato non adattivo.[3] Nel corso delle generazioni successive questo potrebbe portare alla selezione incontrollata mediante retroazione positiva, e la velocità con cui il tratto e la preferenza aumentano potrebbe (fino a quando non interferisce la controselezione) aumentare esponenzialmente ("geometricamente").[3]

È stato difficile dimostrare empiricamente la fuga fisheriana, perché è stato difficile individuare sia un meccanismo genetico sottostante sia un processo con il quale è stato avviato.[1][2]

  1. ^ a b Andersson, M., Sexual selection, Princeton University Press, 1994, ISBN 0-691-00057-3.
  2. ^ a b Andersson, M. e Simmons, L.W., Sexual selection and mate choice, in Trends in Ecology and Evolution, vol. 21, n. 6, 2006, pp. 296–302, DOI:10.1016/j.tree.2006.03.015.
  3. ^ a b c d Gayon, J., Sexual selection: Another Darwinian process, in Comptes Rendus Biologies, vol. 333, n. 2, 2010, pp. 134–144, DOI:10.1016/j.crvi.2009.12.001.

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